Yin Yoga
“Ciò che è opposto si concilia, dalle cose in contrasto nasce l’armonia più bella, e tutto si genera per via di contesa”.
Eraclito
Prima di parlarti della Formazione di Yin Yoga, devi sapere che secondo la filosofia Taoista tutto il mondo si basa sull’interazione di due principi, opposti e complementari: Yin e Yang. Dove Yin è energia femminile, Yang è quella maschile. Dove Yin è notte, oscurità, luna, acqua, Yang è giorno, luce, sole e fuoco. E così via, per ogni cosa e il suo opposto.
Ritroviamo questa stessa interazione di principi anche nello Yoga: esiste infatti uno yoga dinamico, volto a rinforzare, tonificare, elasticizzare i muscoli ed esiste uno yoga statico, volto a rallentare, ammorbidire, ascoltare e lavorare sul tessuto connettivo. Questo è lo Yin Yoga.
Viviamo in una società ad alta dinamicità, solitamente ci fermiamo solo quando siamo davvero stanchi, ma se provassimo invece a rallentare fino a fermarci nel silenzio, che cosa accadrebbe? Lo Yin Yoga è una pratica antica, che i primi yogi conoscevano bene.
Non avevano infatti timore di fermarsi ad ascoltare i propri tumulti interiori, lasciando fermo il corpo e viaggiando con lo spirito. Ma è solo nell’era moderna che lo Yin Yoga viene ripreso in considerazione non solo dal punto di vista pratico, ma anche a livello scientifico, energetico e spirituale.
È grazie a nomi come Paul Grilley, Bernie Clark e Sarah Powers, che dagli anni 80 ad oggi, abbiamo visto rinascere la pratica dello Yin Yoga anche in Occidente.
Questi che sono considerati i moderni fondatori dello Yin Yoga, sono sicuramente stati aiutati dai recenti studi riguardo il tessuto connettivo, focus su cui lavora questo tipo di disciplina. Il tessuto connettivo è una vera e propria rete che coinvolge tutto il corpo.
Il tessuto connettivo riveste ogni organo, riempiendo tutti gli spazi cavi, così come ricopre ogni vaso sanguigno e forma una sorta di pellicola sottopelle che, dalla punta dei piedi fino in cima alla testa, ricopre e sostiene tutto il corpo.
Il tessuto connettivo dunque offre supporto strutturale e metabolico agli altri tessuti così come agli organi, allo scheletro e a ogni parte del nostro corpo.
Media lo scambio tra i nutrienti; funge da riserva di grasso, proteggendo così il corpo e regolandone la temperatura; supporta nella difesa immunitaria e nella riparazione dei tessuti; gestisce le riserve di acqua; ammorbidisce il corpo, permettendone il movimento fluido, armonioso e consapevole.
Si dice perfino che il tessuto connettivo sia una sorta di secondo sistema nervoso ed è il luogo dove si accumulano le tossine, a livello fisico così come a livello più sottile, coinvolgendo pensieri, emozioni ed esperienze vissute.
È proprio sul tessuto connettivo che lo Yin Yoga va a lavorare, cercando di ammorbidire la sua matrice e renderla gelatinosa, la forma migliore per garantire salute e benessere a tutto il corpo, permettendo un più facile e veloce scambio di nutrienti e informazioni, donandoci una maggiore capacità di movimento e, non da ultimo, una grande capacità di introspezione e consapevolezza.
Lo Yin Yoga è infatti una pratica caratterizzata da tempi lenti, da silenzi, da immobilità. E in questo rallentamento corporeo la nostra mente può finalmente trovare pace dal caos frenetico quotidiano, le distrazioni vengono ridotte al minimo e dunque il nostro sguardo si volge nell’unica direzione possibile: verso l’interno. Quel che troviamo dentro di noi spesso può fare paura, perché non siamo abituati a soffermarci tanto tempo nell’autoascolto.
Tuttavia, praticando, possiamo renderci conto di quanto sia utile, bello e importante farlo. Chi inizia a praticare Yin Yoga non torna più indietro, perché passare del tempo con se stessi diventa un irrinunciabile regalo di benessere.
“Lo Yoga è una luce che una volta accesa non si spegne mai. Più intensa è la tua pratica, più luminosa è la luce”.
(Bellur Krishnamachar Sundararaja Iyengar)
Lo Yin Yoga è una pratica molto personale: non esistono allineamenti perfetti, non esistono pose a cui ambire, non esiste la bellezza estetica della posa. Si pratica perlopiù con gli occhi chiusi, non vengono fatti confronti, ci sei solo tu, il tuo corpo, il tuo sentire. In questo momento.
Dove si ferma naturalmente il tuo corpo? Come stai più comodo? Cosa ti fa sentire a tuo agio? Riesci a sentire il corpo che lavora? La pratica di Yin Yoga passa attraverso questi fondamentali passaggi di autoascolto e ogni posizione può essere interamente adattata e personalizzata in base ai bisogni e al sentire del momento.
La posa che pratichi oggi potrebbe essere completamente diversa da quella che hai fatto ieri o da quella che farai domani. Nella pratica Yin lo scopo è utilizzare le pose per entrare nel corpo. È una Pratica Funzionale.
L’energia Yin è introspettiva, morbida, si adatta e si modella, è silenzio e ascolto. Lo Yin Yoga lavora a livello fisico nutrendo, idratando e ammorbidendo il tessuto connettivo. A livello energetico equilibra e armonizza il fluire dell’energia nei meridiani, a livello emotivo aiuta il corpo a lasciare andare le energie trattenute.
“Lo yoga non prende tempo, ti restituisce il tempo”.
(Ganga Bianco)